Recensione Jane Eyre di Charlotte Brontë ♡

Titolo: Jane Eyre
Titolo originale: Jane Eyre
Autore: Charlotte Brontë
Casa Editrice: Giunti
Prezzo di copertina: 7.00 euro
Pagine: 717

Il romanzo inzia quando la protagonista, Jane Eyre, ha dieci anni. Abita a casa con la zia, la signora Reed, perché orfana di entrambi i genitori. A Gateshead Hall Jane non si trova bene con la sua famiglia adottiva a causa dei maltrattamenti subiti dai cugini, dalla servitù e dalla stessa zia.
Così dopo innumerevoli richieste da parte della bambina di lasciare la casa, la signora Reed decide di mandarla a Lowood, un istituto di carità gestito dal signor Brocklehurst. Inzialmente le condizioni che si trova ad affrontare non sono delle migliori: scarsità di cibo e maltrattamenti da parte delle ragazze più grandi.
Il tifo decide di abbattersi sull'istituto mietendo molte vittime. A causa della morte di molte ragazze vengono fatti degli accertamenti sulle reali condizioni offerte dall'istituto. Non essendo consone, viene istituita una commissione che affiancherà il signor Brocklehurst nelle decisioni. Grazie anche alla migliori condizioni in cui vive, Jane si impegna a diventare una delle migliori alunne della sua classe e decide di passare otto anni presso l'istituto: sei come alunna e due come insegnante.
Un giorno decide di apportare un cambiamento alla sua vita monotona. Mette un annuncio sul giornale per diventare istitutrice presso una famiglia benestante.
Dopo poche settimane viene assunta dalla signora Fairfax, convinta che fosse lei la padrona ma come scoprirà in seguito grazie a un incontro fortuito non è così
Jane diventa l'istitutrice di Adéle e passa così le sue giornate a Thornfield.
La sua vita verrà stravolta dall'incontro con il signor Rochester, il vero proprietario della casa, per il quale inizialmente proverà un forte rispetto, sentimento che si evolverà velocemente verso qualcos'altro.
Il mio voto finale per questo romanzo é 4/5 stelline a causa della parte che precede il finale che secondo me é stata troppo allungata dal ripetersi delle stesse conversazioni.